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La crisi 2008 ha scalfito il volume d'affari, non il contegno. «I guadagni sono diminuiti del 30-40%, ma credo che questo sia utile per il notariato - dice Barassi - . Ci consente di dedicare maggior tempo alla singola operazione: il tempo giusto a tutelare davvero l'interesse di tutte le parti. Lei ha letto il libro di Gianantonio Stella ( La deriva, ndr)? Basta guardare i guadagni non di managere calciatori ma delle persone che stanno sotto i grandi manager: hanno raggiunto livelli di retribuzione come i nostri. Ma io ho 18 persone alle mie dipendenze e certo non mando a casa nessuno. Alcuni miei colleghi hanno dovuto licenziare, purtroppo». Falconio allarga il campo: «Viviamo in un'economia della crisi dalla caduta delle Torri Gemelle. Quello che è successo nel 2008 ha solo attutito la forbice tra nord e meridione».
Ma com'è che senior e junior dicono più o meno le stesse cose? «Il notaio è sempre notaio - spiega Barassi - . Nel tempo cambia il suo rapporto con la società e la struttura normativa di quel particolare momento storico, ma l'approccio è sempre lo stesso». Come vede Falconio i colleghi più anziani?«Sono un puntodi riferimento in termini d'esperienza e duttilità mentale. Fungono da esempio per la capacità d'adattamento anche alle trasformazioni tecnologiche ». E Barassi come giudica i giovani? «Bravissimi». Come altre professioni anche questa sta diventando più femminile. «In passato ho dubitato della capacità della donna di gestire la cosa pubblica e la vita familiare- racconta Barassi- . Poi mi sono ricreduto: ci sono donne superbrave, addirittura alcune con i baffi, e lo dico con ammirazione. Certo, poi capita che i figli se la debbano sbrigare da soli. Così, visto che naturalmente ognuna aspira ad avere una vita familiare, il mio augurio è che le tutte le donne (colleghe, ndr) possano sposare un notaio ».